Ministro, è il momento
di aprire gli occhi!

L’educazione sessuale e affettiva non è un tema da minimizzare o strumentalizzare. Le solite scuse patriarcali non fanno che perpetuare un sistema educativo arretrato, che continua a ignorare la realtà di una società che ha urgente bisogno di inclusione, rispetto e consapevolezza.
Non possiamo più accettare che il sistema scolastico italiano non contempli un metodo educativo-formativo che prepari a vivere in un mondo libero da violenze e pregiudizi.

In Italia, l’educazione sessuale e affettiva non è obbligatoria, una vergogna condivisa solo con pochi altri Paesi europei. Siamo uno degli ultimi per inclusione sociale ed economica. Perché?

Paesi come la Svezia hanno reso obbligatoria l’educazione sessuale già dal 1955! E l’Italia? I governi che si sono succeduti hanno sempre ignorato la necessità di un cambiamento reale. Le proposte del Ministro Valditara non sono che l’ennesima dimostrazione di quanto lontani siamo: si propone di far condurre questi momenti educativi a persone senza alcuna competenza specifica, come giudici, magistrati e agenti di polizia.
È questa l’educazione che vogliamo per le persone che studiano nel nostro paese?

È tempo di cambiare, ora! Un’educazione che metta al centro il rispetto, l’inclusione e la decostruzione degli stereotipi non è solo un diritto, è una necessità per il futuro di ogni persona in Italia.

Cosa chiediamo? sia OLISTICA, INCLUSIVA E PLURALE.

Che consideri quindi sessualità e affettività nella totalità delle loro molteplici sfaccettature. Con un approccio multidisciplinare e integrato. Che affronti nello specifico tematiche come:


Il contrasto della
violenza di genere

La prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili

La promozione della
salute intima

La prevenzione di
gravidanze indesiderate

La libera espressione della sfera emotiva personale

L’abbattimento dei tabù e
dei pregiudizi

La promozione del
benessere psicofisico

La possibilità di effettuare un’Interruzione Volontaria di Gravidanza senza stigma sociale

L’approfondimento delle tematiche di genere e l’educazione al consenso

COSTANTE E
NON DISCREZIONALE

Che entri cioè a fare parte integrante dei programmi scolastici delle scuole di primo e secondo grado con almeno un momento mensile di laboratorio, formazione e dibattito.

CON PERSONALE SPECIALIZZATO

Che risponda a standard qualitativi e scientifici elevati. Non solo professionisti e professioniste del settore sanitario, psicologico e sessuologico; ma con competenze anche nel merito dell’educazione specifica, della sociaologia, dell’assistenza sociale e dei diritti umani.

RIVOLTA ALL’INTERA SCUOLA

Che le lezioni siano rivolte non solamente allo studentato, ma a tutto il personale scolastico: docenti, personale ata, collaboratrici e collaboratori scolastici; poiché è una lacuna che riguarda ogni persona e attualmente tutto il personale non ha competenze sufficienti.

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